trio
IL SALTO
di Neottolemo
04.06.2018 |
9.960 |
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"Gli risposi “Aspetta domani che farò la prossima mossa”..."
Dei molti modi in cui può cominciare il “Gioco”, questo non era stato ne il più curioso ne il più inusuale.Quando avevo ancora il nick “Swend”, mi trovavo tranquillamente in ufficio quando sul mio skype mi apparve la richiesta di un nuovo contatto. Mi era già successo più volte che vari bull o coppie mi contattassero direttamente in skype, per cui accettai la richiesta di contatto e salutai subito il mio nuovo “amico”.
Si trattava di Fabio, un uomo di Brescia, che aveva visto il mi profilo in LMO e aveva deciso di contattarmi. Dopo le prime chiacchiere di rito e le presentazioni, gli chiesi subito cosa potevo fare per lui. Fabio aveva un piccolo problema, da tempo non riusciva a soddisfare la moglie in quanto soffriva di una leggera impotenza. La stessa moglie, che chiamerò Enrica, dopo i primi tempi in cui si mostrava comprensiva e compassionevole della situazione di Fabio, ora era spesso irrequieta ed irretita a causa, a sentire il marito, della poca attività sessuale e quasi unicamente orale che egli poteva offrirle. Fabio ne era molto dispiaciuto ma non potendo egli fare alcunché per soddisfare la moglie cercava qualcuno che ne facesse le “veci” a letto.
Il problema di Fabio era abbastanza grave e l’impotenza non poteva essere risolta neppure con l’aiuto dei ben noti farmaci, n quanto egli soffriva di una lieve malattia cardiaca che non gli permetteva l’utilizzo di agenti vasodilatatori quali quelli contenuti nel viagra. Con una certa amarezza Fabio mi confidava che la sua situazione famigliare, da sempre serena, viveva ora un momento di grande irritazione proprio a causa della sua disfunzione sessuale.
Dopo aver ascoltato attentamente Fabio mi dichiarai disposto ad aiutarlo. Gli chiesi allora di vedere una fotografia di Enrica e lui mi girò qualche immagine scattata nelle recenti vacanze estive. Enrica aveva 47 anni ed era ancora una bella donna, non alta di statura aveva però un corpo aggraziato, seni piccoli e ancora invitanti, ed un bel culo che rimaneva bello diritto.
Mi godevo le immagini di lei sdraiata in riva al mare pregustando già il mio cazzo che si inoltrava nella figa stretta e bagnata della mia nuova preda.
Non essendo una donna presente sul sito, ed all’oscuro di tutto il mio rapporto con Fabio, studiai col marito il modo di poterla agganciare.
Fabio mi confidò che la figlia frequentava una nota scuola privata di Brescia ed allora mi venne l’idea.
“Senti ora dammi il nome di un’amica di Enrica, e il suo numero di telefono”;
“Ma perché?”, mi chiese Fabio con preoccupazione e curiosità.
“Lascia fare a me, mi è venuta un’idea. Se funziona ti informo del risultato”.
Fabio mi diede le informazioni richieste e subito inviai un messaggio a Enrica.
“Ciao, ti ho vista mente accompagnavo mio figlio a scuola, mi sa che anche tu hai qualcuno che va alle….. E ho notato il tuo numero fra quelli dei genitori responsabili insieme a quello della nostra comune conoscente Anna”.
Schiacciai invio e dopo alcuni minuti di attesa mi arrivò la risposta.
“Scusa chi sei? Non mi sembra che Anna mi abbia mai parlato di nessuno”.
Le diedi chiaramente un nome falso e cominciammo un fitto scambio di messaggi.
Informai Fabio degli sviluppi che aveva preso la situazione e gli dissi che avevo agganciato Enrica. Fabio si mostrò preoccupato ma poi l’eccitazione della situazione prese il sopravvento, e mi chiese che cosa avevamo deciso. Gli risposi “Aspetta domani che farò la prossima mossa”.
L’indomani diedi il buongiorno ad Enrica come oramai facevo da una settimana e le dissi “Senti stamattina sono in città, se sei libera potremmo bere un caffè”. Chiaramente sapevo che Enrica era libera, in quanto Fabio, oramai completamente assorbito dalla situazione, mi aveva dato gli orari in cui non era subissata di impegni fra figlie e un piccolo lavoro part time.
Dopo un’ora in cui non ebbi risposta finalmente mi arrivò il messaggio sperato “va bene ci incontriamo alle 11 al bar di via Diaz”. Comunicai l’incontro a Fabio il quale fra un misto di eccitazione e stupore mi disse che cosa avrei fatto.
“Niente che devo fare?? Ha accettato di incontrarsi quando sono li improvviserò a seconda della situazione”.
Alle 11 mi trovavo nel bar prescelto quando, molto puntualmente, arrivò Enrica. Era fasciata in un paio di pantaloni attillati ed una maglietta, con sopra un giubbino leggero.
“Ciao Enrica è un piacere che tu abbia accettato il mio invito”.
“Ciao Luca (il falso nome che le avevo dato), è un piacere conoscerti dal vivo. Sinceramente non ti avevo mai visto a scuola”.
La mia copertura rischiava di saltare ma come un attore consumato le risposi “perché ero io che stavo attento a non farmi notare. Preferivo contattarti così, sai la gente è sempre pronta al pettegolezzo ed è meglio evitare qualsiasi motivo di chiacchiera”.
“hai pienamente ragione...”.
Parlammo amabilmente per circa una mezz’ora e cercai di far cadere il discorso sull’argomento sessuale, in modo da capire se Enrica fosse proprio a digiuno da una qualsiasi esperienza extraconiugale. Lei mi confidò l’impotenza di Fabio, che ora le era diventata un peso, e che le amiche molto più disinvolte di lei in materia di sesso, le avevano consigliato di avere un’avventura in modo da trovare sfogo alle sue voglie di donna.
Ci lasciammo con la promessa di rivederci e, dopo aver visto che il bar tranne noi era deserto, ci scambiammo un bacio caldo e appassionato.
Informai Fabio che il primo incontro era andato più che bene, e lui la sera mi disse che Enrica era molto euforica, come non l’aveva vista da diverso tempo.
Continuai a sentirmi con Enrica instillando in lei il desiderio…il piacere di sentire le mie mani che le percorrevano tutto il corpo, la voglia di avere la mia bocca sui suoi seni, sulle sue cosce, sulla sua figa. Mi feci mandare una foto nuda dal bagno mentre con la mano destra si palpava i capezzoli e con la sinistra reggeva il telefonino. La girai a Fabio che quasi svenne vedendo la moglie pronta a farsi prendere da un altro uomo, ma non riuscì neppure a nascondermi l’eccitazione che gli procurava quella situazione.
Dopo ancora un paio di giorni dove acuii la tensione sessuale di Enrica con altri complimenti ed alcune mie immagini dalle quali si notava il mio cazzo gonfio per il desiderio di lei, proposi a Enrica di vederci nuovamente ma in modo ancor più intimo.
Lei ne aveva molta voglia ma mi manifestò subito il suo timore di essere vista da qualcuno, e ciò la bloccava un poco.
Chiamai subito Fabio e gli dissi di trovare un pretesto per andarsene il giovedì successivo da casa e non tornare fino a sera.
“Inventati una trasferta di lavoro, una qualsiasi cosa, ma Enrica deve essere sicura che tu non ci sei per tutta la giornata1”.
Fabio si prese un giorno di ferie dal lavoro e disse ad Enrica che il giorno successivo non ci sarebbe stato a casa per tutto il giorno, e sarebbe rientrato la sera verso le 20.00.
Enrica mi chiamò e mi disse “Senti Luca, mio marito giovedì se ne va tutto il giorno...puoi venire da me… se non ti crea problemi”.
“Assolutamente ci vediamo da te verso le 10.00 ok?”.
“Perfetto ti aspetto”.
Lo dissi subito a Fabio che commentò dicendo “La troia non ha perso tempo...ahahah”.
Il giovedì mi presentai puntuale presso la villetta di fabio dove Enrica mi stava attendendo. Era una zona residenziale di alto livello di Brescia, formata da case singole con giardino, dove si potevano fare tranquillamente i propri porci comodi senza venire disturbati.
Suonai il campanello ed Enrica mi venne ad aprire.
Era coperta da una sottile vestaglia trasparente dalla quale si intravedeva il perizoma rosso ed il reggipetto anch’esso rosso.
Le labbra color fuoco ed il trucco agli occhi la rendevano molto eccitante.
Mi condusse nel salotto, e la strinsi subito a me. “Luca quanto ho aspettato questo momento, ho voglia di te…”. La presi con una certa forza facendole percepire tutta la mia passione. Iniziai baciandola sul collo…sulla bocca sbavando il rossetto rosso…le spalle furono presto la mia presa mordendole le sue estremità con la mia testa china, mentre lei ricambiava stringendomi, voleno sentire il mio cazzo già duro contro di lei…”Che cazzo Luca…lo voglio subito dentro!! Quante volte mi sono masturbata pensando di averlo dentro”…
La misi sul divano del salotto allargandole oscenamente le gambe mentre il mio cazzo fuoriusciva dalla lampo dei pantaloni.. Duro e marmoreo…come non ne conservava il ricordo...pronto a riempire la sua gola..quando mim abbassai e iniziai a leccarle profondamente la sua figa.
Enrica non era depilata ed il sapore della sua enorme voglia si annidava nel vello della sua vulva mentre con la lingua le leccavo avidamente il clitoride fino a renderlo duro..e poi lo succhiavo quasi fosse una caramella… per aumentarne il piacere ed il sapore succoso sulle mie labbra. Le alzai ancor più le cosce ribaltandole sulle spalle fino a mostrarmi l’itera figa aperta ed il buchetto del culo ancora vergine.
Iniziai a leccare entrambi passando dalla figa bagnata al culo e intrattenendomi su entrambi i buchi con mio enorme piacere.
Enrica esplose il suo primo orgasmo direttamente sul mio viso bagnandomi il volto con un leggero schizzo mentre la mia bocca ancora avidamente le succhiava la figa sospesa a mezz’aria dalle mie mani che le cingevano con forza le caviglie.
Apepna ripresasi dal godimento Enrica disse con un grugnito… “voglio il cazzo…porco…lo voglio”.
Presi il mio bastone che ritto sbucava dalla lampo e lo avvicinai alla sua bocca che lei apri per quanto possibile ingollando tutta l’asta. Lo succhiava come se non avesse mai succhiato…fino in fondo avidamente indugiando con la lingua sullo scroto e ripassando per bene i coglioni assaporandone ogni cosa, ogni umore ogni liquido come se fosse miele.
Ancora sul divano mi slacciai la cintura e feci cadere i pantaloni e gli slip.. le rimisi le gambe divaricate ed iniziai a penetrarla facendole sentire i cazzo duro per tutta la sua lunghezza...
Affondavo i colpi piano colmandole la piccola vulva ed arrivando fin o in fondo all’utero di Enrica...che come una qualsiasi troia ansimava dicendo “Come mi riempie…come è duro finalmente”. Le diedi una serie di colpi decisi ed Enrica venne tremando.
Ancora col cazzo dentro la caricai e la portai alla vicina camera da letto, proprio in quel talamo che condivideva con Fabio.
Senza alcun timore aprì ancora le cosce invitandomi a penetrarla nuovamente. La riempii ancora tenendomela sotto con le mani arpionate alle sue natiche e massaggiandole il culo.
Sempre col cazzo dentro mi girai e la feci montare sopra di me. “Forza troia spingi fammi sentire come cavalchi un cazzo duro”…
“Dimmeolo ancora…Luca…dimmelo”…”Forza troia…spingi dillo cosa sei”…”Cosa sono cosa intendi”…”Dillo che sei la mia troia”.. “Sono la tua troia ma ora scopami fino in fondo”.
Enrica aveva l’orgasmo plurimo e venne ancora una volta. Oramai il mio bacino era un coacervo dei suoi umori…totalmente fradicio dalla sua voglia.
La girai, la misi prona, col culo verso di me e cominciai a montarla …le lenzuola del letto matrimoniale erano sconvolte dalla spinte potenti e decise che infliggevo ad Enrica, la quale godeva come l’ultima delle cagne.
Uggiolava mentre il mio cazzo ancora durissimo la riempiva furiosamente, ansimava continuamente dicendo “godo…godo…”
Sentivo il piacere montare anche in me …estrassi il cazzo e la girai sborrandole sul viso per la sua felicità mentre con le dita si toccava il clitoride. Enrica oramai esausta e piena di sperma si abbandono sul letto per riprendere le forze mentre col cazzo ancora duro e gocciolante mi misi vicino a lei e le diedi dei lunghi baci profondi e caldi sulla bocca e sui seni.
Ci pulimmo nel bagno e facemmo la doccia insieme dove presi Enrica ancora una volta appiattendola contro le mattonelle della doccia e penetrandola con forza…
Soddisfatti entrambi ci salutammo verso le 17 così Enrica avrebbe avuto il tempo di riassettare tutto in attesa dell’arrivo di Fabio che, per sostenere il gioco ogni tanto aveva mandato qualche messaggio whatsup ad Enrica rassicurandola sulla sua lontananza.
Appena uscito chiamai subito Fabio raccontandogli il tutto, ed egli mi confessò che quelle ore passate all’oscuro di cosa accadeva ma sapendo che sua moglie stava facendo la troia lo avevano lasciato con un fuoco dentro.
Il mattino dopo risentii Fabio che mi disse chiaramente come Enrica fosse molto euforica quella sera e che gli avesse chiesto di leccarla e farla venire con la bocca, cercando pure di regalargli un pompino.
Io Fabio ed Enrica ci incontrammo ancora, con pieno piacere e con la rinnovata serenità della mia coppia di amici.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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